foto elvirsIn un piccolo paese dell’isola la gente comincia a morire, lanciandosi dai balconi e scarpate: nessuno ha un motivo apparente, ma tutti un vago sorriso. I casi ormai non si contano più e la stampa internazionale si riversa nella cittadina per documentare gli eventi. Quando, nel timore di un’epidemia planetaria, si spengerà il faro dell’attenzione, gli abitanti resteranno soli e prigionieri a sprofondare nel regno delle ombre. Non soli del tutto però. E’ rimasto in paese uno scrittore di gialli per affrontare il mistero di quei suicidi felici. Un noir metafisico e visionario, la distopia di una società deperibile in questo nuovo romanzo di Elvira Seminara.

Elvira Seminara è nata a Catania. Giornalista professionista, scrittrice e pop-artist, crede nella riconversione e contaminazione dei linguaggi (e delle cose).
Nel 2008 ha pubblicato il romanzo “L’indecenza” (Mondadori), tradotto in Polonia, Olanda e in corso di traduzione in Brasile; nel 2009 “I racconti del parrucchiere” (Gaffi editore); nel 2011 la dark comedy “Scusate la polvere” (Nottetempo), che ha meritato due prestigiosi riconoscimenti quale “romanzo da film” dalle giurie internazionali del Festival internazionale del cinema di Roma e della Fiera del libro di Torino.
L’ultimo suo romanzo, “La penultima fine del mondo” (Nottetempo) è uscito nel giugno 2013.
Suoi racconti sono apparsi in varie antologie straniere e italiane – tra cui “Eros e thanatos” e “Non è un paese per donne” (Mondadori).
Il suo romanzo “Scusate la polvere” sarà messo in scena nel prossimo mese di marzo dal Teatro Stabile di Catania, in cartellone con la regia di Gianpiero Borgia.
Il suo motto è “Every thing has its rebirth”. Con la firma Manomissioni ricrea oggetti d’arte come “mappe narrative”, attraverso materiale di scarto e sedimenti urbani.
Quando non viaggia coi (e sui) libri, vive ad Acicastello.